domenica 2 dicembre 2007

Soddisfazione / Satisfaction

Oggi pomeriggio, comodamente seduto sul mio divano, mi sono visto e, soprattutto ascoltato, una lezione in inglese del corso di Business Strategy dell'università Bocconi dello scorso anno accademico, tenuta da Carlo Alberto Carnevale Maffè (basta andare sul sito http://www.unibocconi.it/asit/webcasting, per trovare questa ed altre lezioni di diversi corsi). Parlava di come il contesto interno di un'azienda, cioè la sua architetture, le sue routines e la sua cultura influiscono sulle performances, portando ad esempio il confronto tra le compagnie aeree tradizionali e quelle low cost.
Lezione molto interessante ed interattiva con gli studenti, ho imparato parecchie cose.
Uno splendido esempio di libera diffusione della cultura, abilitata da Internet e dal broadband. Spero che sempre più persone utilizzino le potenzialità della rete per accrescere le proprie conoscenze.

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This afternoon, comfrotably seated on my sofa, I have seen and, above all, heard a lesson in english from the Business Strategy course of Bocconi Milan University, held by prof. Carlo Alberto Carnevale Maffè (just click on http://www.unibocconi.it/asit/webcasting, to find this and other lessons from several courses).
The lesson was about impact on performances of the internal context of a company (architectures, routines and culture), using as an example the comparison between traditional air carriers and low cost ones.
Very interesting, highly interactive (with students), I have learnt many things.
It's a wonderful example of free diffusion of culture, enabled by Internet and broadband. I hope that more and more people will take advantage of this potential to enrich their knowledge.

martedì 27 novembre 2007

Customer (dis)service

Da anni si fa un gran parlare dei prodigiosi benefici che Internet può dare ad un'azienda per gestire in modo più efficace la relazione con i propri clienti, eliminando vincoli fisici e temporali attraverso una serie di strumenti semplici, interattivi, automatici, economici, ecc.

Nella mia esperienza, mentre i servizi transazionali (es. gestione di un conto corrente, prenotazioni di aerei od alberghi, richieste di certificati, ecc.) hanno ormai raggiunto nella maggior parte dei casi un livello di qualità elevato e comunque una certezza pressochè assoluta di ottenere il risultato desiderato in qualsiasi contesto di tempo e luogo, i servizi più orientati all'assistenza, alla risoluzione dei problemi, alla ricerca di informazioni, basati prevalentemente su e-mail od in generale sullo scambio di messaggi tra le parti, sono ancora lontani dal rappresentare un effettivo beneficio per il cliente.

Ripensando agli ultimi mesi, direi che circa 8 volte su 10, quando ho richiesto informazioni od assistenza (con richieste del tutto ordinarie...) oppure ho mandato segnalazioni di vario genere a grandi società, sia italiane che estere, tramite e-mail o form sui siti, non ho avuto alcuna risposta. E' come se fossero sparite in un buco nero.

Ora, lo so che se avessi chiamato un call center e parlato con una persona avrei almeno ottenuto un "buongiorno" ed uno sforzo, anche minimo, di capire e risolvere il problema, ma se ho usato Internet è perchè non avevo nè tempo nè voglia di passare un tempo indefinito al telefono prima che qualcuno rispondesse oppure perchè l'unico momento libero per occuparmi di quell'argomento era la domenica all'una di notte...

L'approccio "metto una casella di e-mail perchè ce l'hanno tutti, poi se non rispondo ci sono due possibilità: il cliente prima o poi chiama il call center oppure nella maggior parte dei casi si stanca o non ha tempo di chiamare, quindi il problema non era così importante, ed io riduco i miei costi" può pagare nel breve termine, ma i clienti cominciano sempre più a basare le proprie scelte sulla semplicità di relazione e sulla fiducia verso i fornitori di servizi.
Le possibilità di scelta si moltiplicano, le barriere all'uscita si abbassano e solo chi saprà garantire una interazione eccellente via Web, confrontabile con quella del mondo "fisico", avrà successo.

Traduzioni strampalate

Nel libro che sto leggendo in questi giorni, di una ottima e seria casa editrice, ho trovato la seguente frase "Neanche le avessi chiesto il codice fonte di Windows!". Si, avete letto proprio bene, il "codice fonte" e non il "codice sorgente".
Capisco che il gergo dell'IT è complesso e spesso difficile da seguire anche per gli addetti ai lavori e che si tratta di un saggio sulla new economy e non di un trattato di informatica, però chi traduce questo genere di libri dovrebbe avere un minimo di competenza sul tema e poi ci sarà anche qualcuno che rilegge il prodotto finito tradotto prima di mandarlo in stampa!
Purtroppo, non si tratta di un caso isolato. A parte veri e propri errori di traduzione come questo, la maggior parte delle traduzioni in italiano di saggi su temi di management e tecnologia sono di qualità piuttosto discutibile. Periodi troppo complessi ed involuti, linguaggio non appropriato, poco scorrevoli.
Mi sono ormai rassegnato a leggere questo tipo di libri solo in lingua originale...

venerdì 16 novembre 2007

Opere pubbliche "usa e getta" - Public works "use and dispose"

Passeggiando per le strade di Roma (ma avrebbe potuto essere una qualsiasi altra città italiana) e notando lo stato di abbandono di alcune opere anche di recente realizzazione, quali strade, giardini, parchi giochi, scuole, ecc., mi è venuta spontanea una riflessione.

Anche se con grande fatica, nuove opere pubbliche vengono in qualche modo finanziate e poi realizzate. Una nuova opera pubblica implica anche che nel tempo ne venga garantita la manutenzione per fare in modo che possa essere utilizzata ad effettivo beneficio della collettività per un periodo di tempo sufficientemente lungo.
All’accrescimento del patrimonio pubblico dovrebbe fare riscontro un fabbisogno aggiuntivo di manutenzione. Normalmente però succede che i costi di manutenzione sono sempre tra le prime vittime dei tagli di bilancio e, quindi, anziché aumentare, il budget di manutenzione diminuisce.

Risultato finale: giardini senza un filo d’erba, perché per farla crescere serve qualcuno che la curi e la innaffi, strade piene di buche non riparate (e quando vengono riparate, lo sono anche in modo approssimativo), edifici cadenti, ecc. ecc. In una parola, opere pubbliche “usa e getta”, in vita per il tempo sufficiente ad avviarne il degrado e poi lasciate lì, come relitti urbani.

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Strolling in the streets of Rome (but it could have been any other Italian city) and looking at how some public works, even recently built, such as roads, gardens, playgrounds, schools, are left abandoned, an effortless thought has come to my mind.

Even though with incredible struggles, new public works are in some way financed and then built. A new public work implies that its maintenance will be regularly ensured, so that it could be used as a real benefit for the community for enough time.
An increase in public assets should be matched by an additional maintenance budget. Unfortunately, it often happens that maintenance is one of the first victim of public expense cuts so, instead of growing, the maintenance budget decreases.

Bottom line: gardens with no grass, since to make it grow someone is needed to take care and water it, roads full of holes not repaired (and when they are repaired, there is no such a difference), decaying buildings, etc. etc. In one word, public works “use and dispose”, living for the minimum time before they start to degrade and then left aside, as urban relics.

domenica 28 ottobre 2007

Panta Rei - presentazione

Panta Rei (Πάντα ρει) è un'espressione in greco antico tradizionalmente utilizzata come massima sintesi del pensiero di Eraclito, filosofo vissuto ad Efeso, in Asia Minore, tra il 535 a.C. ed il 475 a.C.
Panta Rei significa "tutto scorre", "everything flows", "tout s'ecoule" e simboleggia il divenire.
Scorre il tempo, scorrono i nostri pensieri e la vita che ci circonda, a volte come un tapis roulant, altre come un fiume in piena.
Questo blog si propone di essere una semplice raccolta di appunti personali, di riflessioni, a volte magari solo di scarabocchi sull'impetuoso divenire del mondo contemporaneo, con un occhio di riguardo soprattutto per l'economia e la tecnologia.
Un ringraziamento, anticipato, a tutti coloro che vorranno soffermarsi a leggere queste righe.

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Panta Rei (Πάντα ρει) is an ancient Greek sentence, traditionally used to summarize the philosophical works of Eraclitus from Efeso (535 b.C. - 475 b.C.). Panta Rei means "tutto scorre", "everything flows", "tout s'ecoule" and it symbolizes things changing and moving.
Time flows, our thoughts flow and the surrounding life too, sometimes like a tapis roulant, sometimes like a floody river.
This blog is simply a collection of personal notes, thoughts, often just sketches about the dramatic changes of contemporary world, with specific attention on economy and technology.
Thanks in advance to everyone that will spend some time reading these lines.